INFO BREXIT aggiornamento gennaio 2022

Il 24 dicembre 2020 è stato raggiunto l’accordo tra l’Unione Europea e il Regno Unito per definire i dettagli della Brexit. A seguire le principali informazioni che interessano le aziende che esportano o desiderano esportare nel Regno Unito a partire dal 1° gennaio 2021.

ORIGINE PREFERENZIALE

Nell’accordo raggiunto tra Unione Europea e Regno Unito è stabilito che nei reciproci scambi commerciali sono vietati dazi doganali su tutte le merci originarie delle rispettive parti. Affinché il divieto di imposizione daziaria sia efficace è tuttavia necessario che le merci reciprocamente esportate rispettino tutte le regole di origine che sono enunciate al Capitolo 2 dell’Accordo medesimo. Ai sensi dell’art. 18 e 19 – Capitolo 2 dell’Accordo, potrà farsi alternativamente ricorso a:
a) dichiarazione da parte dell’esportatore nella quale viene attestato il carattere originario UE delle merci esportate;
b) la conoscenza da parte dell’importatore che le merci sono originarie dell’UE.

Come di consueto, per l’attestazione di origine preferenziale secondo le modalità sub a), l’esportatore potrà dichiarare il carattere originario delle merci ove disponga di documentazione che a vario titolo sia in grado di dimostrare l’effettiva origine unionale delle merci medesime. Allo stesso modo, laddove l’origine preferenziale sia attestata secondo la modalità sub b), anche l’importatore dovrà disporre di documentazione che a vario titolo sia in grado di dimostrare l’effettiva origine unionale delle merci medesime.

La dichiarazione dell’origine potrà essere resa direttamente su fattura o su un qualunque altro documento commerciale che accompagna la merce:

  • Per importi uguali o inferiori a Euro 6.000, è sufficiente una dichiarazione in fattura senza dover indicare il codice REX
  • Per importi superiori a Euro 6.000 l’esportatore deve essere registrato al REX. 

La dichiarazione potrà essere resa sia in lingua inglese sia italiana.

Dal 25 gennaio 2021 è attivo il portale per la richiesta del codice REX, facoltativo e alternativo alla domanda su carta fino a metà 2022. 

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CODICE EORI

Le imprese dell’UE che desiderano esportare nel Regno Unito devono disporre del codice EORI, ovvero del numero di registrazione e identificazione degli operatori economici per poter espletare le formalità doganali (così come già avviene per tutti i Paesi extra Ue).
Gli operatori economici stabiliti in Italia sono registrati automaticamente nella bancadati EORI all’atto della presentazione della prima dichiarazione doganale. E’ possibile controllarne la validità nell’apposita pagina sul sito della Commissione Europea: https://ec.europa.eu/taxation_customs/dds2/eos/eori_validation.jsp?Lang=en
Se non in possesso, il codice è rilasciato, su richiesta dell’interessato, dall’Agenzia delle Dogane. Servono più o meno ventiquattr’ore affinché la procedura sia completata. Inoltre, il codice EORI non ha scadenza. 
Se le merci arrivano in dogana e non si possiede un codice EORI si potrebbe incorrere nel rischio del blocco della merce, una multa e/o il sequestro del carico.

FORMALITA’ DOGANALI

Dal 1° gennaio 2021 tutte le cessioni di merci dall’Italia al Regno Unito rappresenteranno operazioni di esportazione (verso paese terzo –
extra UE), sarà perciò necessario espletare formalità doganali: presentazione della dichiarazione, assegnazione del numero di riferimento dell’operazione M.R.N. (Movement Reference Number), attribuzione del DAE (Doc. Accompagnamento Esportazione) e ricevuta di uscita della merce sono ad oggi tutte attività informatizzate.

CONTROLLI DOGANALI IN TRE FASI

Il Regno Unito introdurrà controlli alle frontiere al termine del periodo di transizione. Le procedure saranno meno rigorose dal 1° gennaio 2021 per alcune tipologie di merci. Si è passati al pieno regime con richiesta di documentazione maggiormente dettagliata dal 1° gennaio 2022.

PRODOTTI BIOLOGICI

L’accordo stabilisce il riconoscimento reciproco dell’equivalenza dell’attuale legislazione biologica e dei sistemi di controllo dell’UE e del Regno Unito per tutte le categorie di prodotti biologici. La Gran Bretagna (Inghilterra, Scozia e Galles) ha riconosciuto l’UE come equivalente ai fini del commercio di prodotti organici pertanto alimenti e mangimi certificati come biologici nell’UE continueranno ad essere accettati come biologici in Gran Bretagna fino al 31 dicembre 2023 (e viceversa). Tale riconoscimento sarà rivalutato entro la fine del 2023 alla luce delle nuove norme dell’UE per i prodotti biologici.

Gli OdC (organismi di certificazione di prodotto) dell’UE secondo quanto stabilito non dovranno richiedere un riconoscimento da parte di DEFRA fino alla data stabilita. Come misura temporanea, i prodotti biologici importati in GB dall’UE, NON richiederanno un certificato di ispezione (COI) fino al 1° luglio 2021. Con l’approvazione del Reg. di Esecuzione (UE) 2020/2196, che modifica il Reg. (UE) n. 1235/2008, l’Unione Europea ha riconosciuto equivalenti alcuni Organismi di controllo britannici.
I prodotti biologici certificati da quest’ultimi potranno pertanto, se accompagnati da regolare Certificato di ispezione (COI), essere importati nell’Unione ai sensi della vigente normativa. 
Per quanto concerne l’importazione e l’esportazione di alimenti biologici da UE in Nord Irlanda e viceversa, non vi sono modifiche, il commercio di prodotti organici continua come prima.

PASSAPORTO

Solo a partire dal 1° ottobre 2021 sarà obbligatoria per i cittadini dell’UE l’esibizione del passaporto per l’ingresso nel Regno Unito, poiché il Governo britannico abolirà gradualmente l’uso delle carte d’identità nazionali, mentre non saranno necessari visti di ingresso per viaggi di breve durata o turismo.

VENDITE ONLINE

Per le vendite “online” o “distance sales”, in dipendenza di qual è il soggetto responsabile per l’effettuazione delle formalità doganali, occorre valutare la necessità per l’impresa di registrarsi ai fini VAT in UK onde eseguire l’importazione dei beni e le relative cessioni a clienti locali.

Per maggiori informazioni: https://www.ice.it/it/mercati/regno-unito/brexit-pillole-gli-esportatori-italiani 

(Fonte: ICE Londra)